Ripristinare anziché gonfiare, rilassare anziché bloccare, valorizzare anziché cambiare, personalizzare anziché uniformare: questa è la mia filosofia. Credo che quando la medicina estetica si riconosce sia la medicina estetica fatta male.
La medicina estetica, grazie a tecniche innovative e trattamenti minimamente invasivi, permette di prevenire o ritardare i segni dell’invecchiamento e di valorizzarne i lineamenti. È possibile attenuare gli effetti dell’incedere del tempo su viso e corpo attraverso procedimenti non chirurgici che tengano conto delle caratteristiche di ogni paziente, ottenendo risultati estremamente naturali ed un immediato ritorno alla quotidianità.
Medicina estetica non significa però standardizzare e uniformare il concetto di bellezza: l’obiettivo deve essere sempre il benessere psicofisico di ogni paziente: correggere gli inestetismi valorizzando le caratteristiche personali di ogni donna e uomo, come la naturale bellezza del viso e l’armonia delle proporzioni del corpo.